Ieri l'ennesimo attentato a Bagdad. Ma qualcosa questa volta cattura la mia attenzione (ormai assuefatta a questi tragici eventi, purtroppo odierni).
In questo attentato sono morti 34 bambini iracheni. Erano lì per assistere all'inaugurazione di un impianto idrico, con genitori ed insegnati. Tre autobomba esplose in rapida sequenza hanno fatto di questo ennesimo attentato una
strage di innocenti.
Non si può chiamare terrorismo. Posso capire gli attacchi verso le forze della coalizione, ma veramente non riesco a concepire questo infanticidio; non riesco a comprendere come un iracheno possa uccidere un altro iracheno, come un padre possa straziare il corpo del proprio figlio. Questo non è semplicemente terrorismo.
Sul luogo dell'esplosione si assiste ad una raccapricciante scena: le madri in ginocchio sulle macerie cercano disperatamente "pezzetti" dei cadaveri dei propri figli per poi deporli nel sacchetto di plastica che tengono in mano.